Il nostro passato

L’ Associazione “Castello e Parco di Maredolce” nasce nell’agosto del 1999 come associazione di volontariato, con sede presso l’Istituto superiore scientifico “Ernesto Basile” di Brancaccio, nel comune di Palermo.

Fin dai suoi primi passi, l’Associazione si è dedicata alla valorizzazione del sito del Castello di Maredolce, al fine di rendere lo stesso parte integrante e motore propulsivo del quartiere di Brancaccio, rivalutandolo a polo attrattivo per il turismo di qualità che può così scoprire un sito di importanza eccezionale, riconsegnato alla città dopo lunghi anni di degrado, abbandono e occupazione abusiva.

Nel corso del tempo, l’Associazione scopre nuovi orizzonti e nuovi soci, i quali hanno contribuito ad una crescita costante della stessa, grazie soprattutto alle loro competenze personali. Infatti, l’Associazione ormai consolidata cambia denominazione in: “Castello e Parco di Maredolce” APS (associazione di promozione sociale), continuando ed ampliando gli obiettivi inerenti lo scopo sociale della stessa.

Attualmente è iscritta al registro Regionale delle Associazioni di categoria così come previsto per legge. L’Associazione è componente del Forum delle Associazioni culturali di Palermo e vanta importanti protocolli d’intesa e collaborazioni con la Pubblica Amministrazione, Enti privati ed Istituti scolastici di primo e secondo grado nonché con l’Università degli Studi di Palermo e l’emittente televisiva locale Tele-one che divulga le diverse attività svolte dall’Associazione con e nelle scuole di ogni ordine e grado.

Tra i numerosi obiettivi dell’Associazione vi sono la promozione e l’organizzazione di ogni forma di volontariato attivo dei cittadini e dei giovani, in particolare nel campo dei beni culturali ed ambientali, al fine della costruzione di una coscienza partecipativa di solidarietà e di giustizia sociale; la promozione dell’apertura e della gestione di centri studi e biblioteche, al fine di promuovere una maggiore diffusione della cultura e della conoscenza di luoghi dedicati a momenti di confronto e di dibattito storico-culturale nonché la ricerca, la valorizzazione, lo studio, la tutela e la fruizione dei beni culturali, come ad esempio il sito del Castello di Maredolce.

L’Associazione “Castello e Parco di Maredolce” APS ha da sempre avuto particolare riguardo al sito del Castello di Maredolce, ne è prova il costante ed intenso impegno nonché le attività progettuali di vario genere svolte nel corso degli anni, organizzate dalla stessa e ampiamente partecipate dalla cittadinanza. Ciò evidenzia un certo radicamento dell’Associazione nel territorio e al contempo riconoscimento etico, culturale e sociale da parte dei cittadini del quartiere e della città tutta. Infatti, negli ultimi anni, si è assistito ad un crescente confronto e dibattito costruttivo con i cittadini del quartiere Brancaccio, che sono stati coinvolti attivamente nelle numerose attività organizzate dalla medesima Associazione, ottenendo come risultato una forte solidificazione del senso di appartenenza della cittadinanza alla tutela del proprio quartiere, ed in particolare alla tutela dei beni culturali siti nella Seconda Circoscrizione, come appunto il Castello di Maredolce.

L’Associazione “Castello e Parco di Maredolce” APS, grazie alla presenza nel territorio della stessa negli anni e alla sua attività costante e crescente, è stata considerata sempre un punto di riferimento culturale per tutti quegli utenti e fruitori del sito del Castello di Maredolce. Infatti, per i suoi aspetti storico-culturali il sito è stato oggetto di studi e tesi di laurea, sviluppate grazie anche alla collaborazione ed al supporto logistico dell’Associazione. Altresì, l’Associazione “Castello e Parco di Maredolce” APS vanta diverse partecipazioni a manifestazioni organizzate nel sito. Inoltre, l’Associazione ha organizzato negli anni le visite guidate al Castello di Maredolce che ha visto coinvolte le scuole del territorio e migliaia di partecipanti nonché convegni internazionali e nazionali, seminari, workshop con studenti universitari e docenti e partnership di alternanza scuola-lavoro. Inoltre, l’Associazione ha sempre avuto un particolare riguardo alla salvaguardia dei diritti dei minori in particolare al diritto alla salute, allo studio e all’infanzia attraverso l’organizzazione di manifestazioni mirate alla diffusione dei giochi e delle attività ludiche e ricreative.

L‘Associazione Castello e Parco di Maredolce contribuisce a preservare e alimentare le relazioni generazionali all’interno delle comunità con progetti mirati nonché recuperare, rafforzare e tutelare una preziosa memoria storica che rappresenti ,oggi più che mai, il collegamento tra ciò che è stato, ciò che è e ciò che sarà.

Finalità e scopi sociali

Le finalità dell’Associazione sono:

  • la costruzione di una comunità realmente rispettosa della propria memoria storica;

  • la ricerca, lo studio, la conoscenza, la tutela, la valorizzazione e la fruizione dei beni culturali, considerati nella molteplicità dei loro aspetti, non prescindendo dall’interesse per l’ambiente ed il territorio in cui gli stessi beni sono inseriti e dai quali non possono essere avulsi;

  • la creazione di un luogo di confronto e di dibattito tra persone, per le quali il rispetto dell’uomo e la comunità, fa scaturire l’interesse verso tutto ciò che le civiltà hanno prodotto e tramandato nei secoli;

  • divenire espressione di un intenso impegno culturale e sociale, sintesi tra un forte senso etico e un profondo radicamento nel territorio;

  • contribuire alla costruzione di un futuro più giusto, di una società rispettosa del proprio passato al fine di educare al valore della partecipazione e della solidarietà e ai fondamenti valori della persona e della comunità;

  • attuare qualsiasi azione utile alla tutela e alla salvaguardia dei principi della persona, di solidarietà, di mutualità, di partecipazione, di democrazia, di cittadinanza, espressione delle sue radici per il pieno e sostanziale esercizio dei diritti e della loro tutela.

Gli scopi sociali dell’Associazione sono:

  • la promozione della conoscenza, della tutela, della valorizzazione e della fruizione del patrimonio culturale e ambientale;

  • la difesa e la salvaguardia dei beni archeologici, artistici, architettonici, storici e ambientali nonché la progettazione ed il recupero di antichi edifici non utilizzati o in stato di abbandono;

  • promozione e partecipazione dei cittadini ad una migliore gestione e tutela dei beni culturali e ambientali;

  • la tutela dell’ambiente, delle specie animali e vegetali;

  • l’organizzazione di campi di lavoro e di studio nei siti archeologici e nei centri storici, per il recupero ambientale e il risanamento di strutture architettoniche, anche con il coinvolgimento dei giovani e delle scuole di ogni ordine e grado;

  • la creazione e l’attuazione di itinerari per un turismo culturale, valorizzando le risorse artistiche, ambientali ed agrituristiche del territorio;

  • la promozione di ogni forma di approfondimento ed arricchimento della conoscenza tra i popoli e le persone anche attraverso l’attivazione di gemellaggi, scambi internazionali, turismo sociale, cooperazione e solidarietà internazionale e di educazione allo sviluppo;

  • la promozione di una cultura del volontariato e dell’impresa sociale, della legalità, giustizia sociale e convivenza civile.

Attività svolte Anno 2020-1999

  • Mostra pittorica dedicata ai Luoghi Mitici Marini di Sicilia, esponendo le opere del maestro Aldo Sessa;

  • Presentazione del libro “La fiaba del Castello di Maredolce” di G. Petrucci ed Eleonora Calì;

  • Incontro presso il Mondello palace Hotel sul progetto per la “Riforestazione della baia di Mondello con la Poseidonia Oceanica”;

  • Formazione nelle scuole per l’ educazione alla corretta alimentazione, contro lo spreco alimentare;

  • Partecipazione all’evento Giornata di studi sulla II Circoscrizione, con contestuale presentazione del libro “Verso una capitale. La città che manca. Il progetto di Palermo sud-est” di Marcello Panzarella;

  • Mostra fotografica di pittura e fotografia Ex-Tempora: i luoghi della bellezza, presso il Castello di Maredolce;

  • Convegno “I luoghi della bellezza“, presso il Castello di Maredolce;

  • Mostra pittorica “L’arte di Aldo Sessa in vetrina. Da maredolce al Politeama“;

  • Presentazione libro “L’amore malato. Racconti di amore e di odio” di E. Randazzo e G.Mondino presso il Castello di Maredolce ;

  • Presentazione libro “La casa di fronte al mare” di G. Petrucci presso il Castello di Maredolce ;

  • Presentazione libro “Palermo d’amare” di F. Pennino presso il Castello di Maredolce;

  • Passeggiata tra gli antichi vicoli della città e racconti sulle edicole votive, per la riscoperta delle tradizioni popolari e l’identità culturale siciliana;

  • Presentazione libro ” Il Grande mistero dell’Arte” di L. De Mitri presso Palazzo Riso, comune di Palermo;

  • Visite guidate con turisti, cittadini e scolaresche presso il Castello di Maredolce;

  • Organizzazione evento “La notte della geografia, passeggiata fra storia e progetti a Maredolce“, presso il Castello di Maredolce in collaborazione con il Dipartimento Culture e Società e il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Palermo;

  • Iniziativa “Brancaccio in cammino” visite guidate con alunni di vari istituti scolastici e l’associazione Ground Action presso il Castello di Maredolce e d’intorni;

  • Convegno “Maredolce, Brancacco e 3P.Strategie di generazione urbana“;

  • Organizzazione evento concerto d’arpa, solista R.Copernico presso il Castello di Maredolce;

  • Partecipazione all’evento “Settimana delle culture, VI ed.“;

  • Convegno “Da Brancaccio a Maredolce: un viaggio tra sogni e Paradisi“, all’interno della manifestazione “Palermo Capitale della Cultura 2018“, presso il Castello di Maredolce;

  • Soggetto formativo per la promozione dell’alternanza scuola-lavoro con il LiceoScientifico Statale Ernesto Basile presso il Castello di Maredolce;

  • Organizzazione convegno-spettacolo con la partecipazione del pupare Mimmo Cuticchio dal titolo “Il Castello di Maredolce tra passato e futuro”, presso il Castello di Maredolce;

  • Conferenza-dibattito sui levatoi pubblici e i mulini di Brancaccio dal titolo “Approccio storico, recupero e destinazione d’uso” presso il Castello di Maredolce;

  • Incontro con le scuole in occasione della Giornata di primavera, in collaborazione con il FAI e Legambiente;

  • Visite guidate in occasione della Settimana di educazione allo sviluppo sostenibile “L’acqua specchio della vita” presso il Castello di Maredolce;

  • Convegno- dibattito “Il Rotary per Brancaccio” dal titolo “Il restauro del Castello di Maredolce quale esempio di legalità e risorsa per il territorio“;

  • Evento vespertino al Castello di Maredolce “Percorso formativo sulla cultura araba“;

  • Evento “Iniziative per Maredolce. Prospettive e valorizzazione del complesso di Maredolce nella borgata di Brancaccio” con la partecipazione del Forum delle Associazioni;

  • Partecipazione al Forum “Ambiente, Istituzioni e Partecipazione” nell’ambito del “Laboratorio cittadino di educazione alla legalità” del comune di Palermo;

  • Tavola rotonda “La Fawwarah ed il Parcus Vetus” presso l’Auditorium “Di Matteo”, quartiere Brancaccio;

  • Convegno su Federico II “Gli esiti delle indagine genetiche, radiografiche, biologiche e medico-legali sui resti dell’Imperatore“.

 

Progetti realizzati Anno 2020-1999

  • Progetto “Riforestazione della baia di Mondello con la Poseidonia Oceanica”, con pubblicazione libro “La fiaba del Castello di Maredolce” di G. Petrucci, con dibattito-convegno, partecipazione delle scolaresche e dei cittadini;

  • Progetto “Alla scoperta di Maredolce e dei giardini della Fawwara. Turismo sostenibile e legalità nell’ultimo paesaggio della Conca d’oro”, con visite guidate e dibattito-convegno;

  • Progetto “L’arte di Sessa in vetrina”, con mostra pittorica e dibattito-convegno;

  • Progetto “Papa imperatore nello Specchio dei Sassoni”, con mostra espositiva e dibattito-convegno presso il Castello di Maredolce con l’Associazione tedesca “Eike von Repgow”;

  • Progetto educazione permanente “Il racconto della memoria del luogo sul Castello di Maredolce”, con la collaborazione del Liceo scientifico statale Ernesto Basile, con formazione in aula, visite guidate presso il Castello di Maredolce, produzione scritto-grafica “Calendario per Maredolce” eseguito dagli studenti;

  • Progetto Fondazione per il sud “Caos e Cosmo”;

  • Progetto ACRI Sviluppo Sud 2005 “I Giardini delle delizie”, con visite guidate presso il Castello di Maredolce.

 

 

Collaborazioni e partnership

  • Partenariato con le scuole di ogni ordine e grado della Seconda Circoscrizione del Comune di Palermo;

  • Università degli studi di Palermo;

  • Lions Palermo;

  • Archivio storico e biblioteche decentrate;

  • Emittente televisiva Tele-one;

  • Forum Associazioni culturali;

  • Italia Nostra;

  • Cassaro Alto;

  • Rotary Club Palermo Teatro del Sole;

  • Giornale on-line Palermo attiva.

 

Premio Carlo Scarpa

Il Comitato scientifico della Fondazione Benetton Studi Ricerche ha deciso, all’unanimità, di dedicare la ventiseiesima edizione del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino a Maredolce – La Favara, un luogo che nel cuore del quartiere Brancaccio di Palermo conserva la memoria e le testimonianze tangibili di ciò che è stato il paesaggio nella civiltà araba e normanna in Sicilia, nel quadro più ampio di quel territorio che nella storia prenderà il nome di “Conca d’Oro”, e che nel corso delle trasformazioni recenti ha visto offuscarsi, se non addirittura dissolversi, il proprio carattere distintivo.

Maredolce – La Favara si presenta oggi come una vasta depressione del terreno, che è stata in passato un grande bacino, con al centro un’isola di forma irregolare ancora ben riconoscibile e un magnifico palazzo posto tra il bordo di questa cavità e le schiere di case costruite nel tempo a ridosso del suo perimetro, a nord-ovest; al suo interno, in un ambito di circa venticinque ettari, si sviluppa un sistema complesso di manufatti, congegni idraulici e un vasto agrumeto. Segni che raccontano la condizione di grande spazio coltivato vissuta sin dalle sue origini.

Il luogo è stato presidio della città per chi giungeva per mare o per terra dalla costa tirrenica e area di colture agricole di pregio, dopo che le acque di una sorgente, nate dal piede di una montagna, furono regolate e qui convogliate. Chiamato Favara nel X secolo, nome arabo che dice di acque che sorgono abbondanti, e Maredolce dal XIV secolo, a celebrare la straordinarietà di un “lago” talmente grande da misurarsi con il vicino mare, è stato oggetto di insediamenti romani, arabi e normanni. Ha visto il disordine di sorgenti e paludi trasformarsi nell’ordine di campagne coltivate con tecniche di irrigazione che coniugano l’antica sapienza idraulica romana con le innovazioni portate dalla rivoluzione agricola araba. Giardini di palme e di agrumi, estese colture di canna da zucchero, vigneti e oliveti, alimentati da un grande bacino con un’isola al centro celebrata da poeti e viaggiatori, arabi e normanni. Sede di una dimora reale, chiamata “sollazzo” da Ruggero II, il sovrano che trasformò il luogo, a indicare non solo il diletto del giardino, dell’acqua o della caccia, ma anche quello che proviene dall’incontro tra culture diverse – bizantina, araba, normanna – nell’architettura, negli stili di vita e nel paesaggio, nel confronto di idee con,i sapienti del tempo. Tutto questo a Palermo, nella grande isola al centro del Mediterraneo, luogo d’incontro tra le diversità biologiche e culturali di tre continenti.

Per tali ragioni questo luogo, frutto di un processo di lunga durata, testimonia il valore di una cultura del paesaggio e l’urgenza di riconoscerne il ruolo nel nostro tempo: in relazione alle testimonianze storiche evidenti nei manufatti e nella sua configurazione, ma anche alla presenza imprescindibile di un grande spazio aperto – il “giardino” della Favara e Maredolce – che insieme alle pietre, alle acque e agli artifici dell’uomo, esprime oggi il valore della cura e del governo responsabile da parte delle istituzioni e quello della comunità che trova qui il senso di appartenenza a un paesaggio oltraggiato.

Compreso tra alte cortine di edifici che ne alterano l’immagine, il bordo di un’autostrada e il muro di confine dell’agrumeto, questo luogo appare dunque prodigiosamente sopravvissuto alle molte azioni che hanno più volte attaccato l’equilibrio millenario di un paesaggio agricolo e la dignità di una vita urbana che il quartiere Brancaccio, a sud della città, ancora oggi in diversi modi manifesta. Per molto tempo dimenticato nella descrizione topografica, sfigurato nella sua riconoscibilità, scomparso nella percezione degli abitanti, Maredolce sembra resistere, dentro un perimetro scomposto, che convive con l’indifferenza della città che lo comprime, ne colonizza i profili, erode i punti di connessione vitale.

Come la testa di un cuneo che si fa spazio nel groviglio di vecchie e nuove strade, ai margini di una città che è arrivata a lambire i suoi confini, riconosciamo in questo luogo l’avamposto di uno stretto ventaglio di paesaggi superstiti che, oltre il fiume Oreto, disegna verso sud, tra le pendici del monte Grifone, le strade di Ciaculli e la costa, un mirabile mosaico di paesaggi coltivati, residuo ultimo della Conca d’Oro, concatenazione di terreni curati dall’uomo che qui prendono il nome di “giardino”.

Dopo gli anni della sua creazione, nelle forme che Ruggero II gli diede nella prima metà del XII secolo e una fase di trasformazioni nell’uso e nella proprietà, accompagnata da un progressivo diminuire delle acque originate dalla Favara, Maredolce sopravvive in tempi recenti alle sue peggiori vicende, che hanno visto la manomissione dei suoi spazi superstiti e l’erosione del suo contesto vitale. Il bacino e l’isola, divenuti nel tempo terra coltivata, si saldano verso sud-est con il mondo ancora presente degli agrumeti di disegno ottocentesco.

Nell’arco della seconda metà del secolo XX, il luogo sarà risucchiato dall’espansione della città e avvolto nel silenzio. Nel palazzo e nel suo intorno, gli spazi e le testimonianze ancora presenti sono stati di recente oggetto di indagine storica e di restauro, di cure e attenzioni da parte di molti. Maredolce inizia a svelarsi agli occhi degli abitanti come un luogo nel quale riconoscere. il passo della propria cultura, una ritrovata attitudine verso il paesaggio, una prospettiva di futuro.

Quello che oggi vediamo – gli spazi ritrovati, le mura consolidate e le architetture restaurate, i brani rinvenuti dagli archeologi, gli studi eseguiti – ci appaiono un invito a proseguire il lavoro di indagine e di studio, soprattutto in direzione di una comprensione unitaria del luogo, del suo valore e delle relazioni con le testimonianze che appartengono alla sua collocazione culturale, alla sua vita oggi. Relazioni che rinviano all’insieme delle architetture arabo-normanne e di ciò che rimane dei loro giardini nell’ambito palermitano e al sistema più vasto e disperso degli agrumeti, relazioni che appartengono al mondo di analoghe testimonianze che, la cultura araba ci ha lasciato. E tra queste,      l’ Agdal di Marrakech, il luogo al quale, nel 2000, è stata dedicata l’undicesima edizione del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino.

In questo paesaggio confluiscono i segni della storia e gli indizi di cambiamento che provengono da un ambiente sociale “condannato” a un giudizio spietato: Ciaculli e Brancaccio, quartieri segnati da terribili storie, la “mafia dei giardini”, le raffinerie di eroina, ma anche gli eroi del riscatto come don Pino Puglisi. Il Premio guarda a una possibile riconciliazione tra la vita di un quartiere e una lungimirante visione di una città che in questa parte del suo territorio riconosca i segnali di una pacificazione tra le contraddizioni di uno sviluppo recente e la presenza viva dei suoi paesaggi superstiti. Guarda a ciò che rimane del paesaggio della Conca d’Oro. Alle città mediterranee – Palermo ne è simbolo riconosciuto – che non possono cedere altro terreno al cemento. Guarda all’incontro tra le diversità che si sono manifestate a Maredolce come un’opportunità di riproporre lo scambio proficuo tra nature e culture che ha fatto grande la storia del “mare tra le terre”.

Sulle stesse rive di questo mare, nella stessa isola, la decima edizione del Premio Carlo Scarpa, nel 1999, ha posto al centro delle sue attenzioni un luogo, le Cave di Cusa, e un testimone, Vincenzo Tusa, che insieme esprimono il senso e il valore di un lavoro culturale e di un impegno civile, che ancora oggi, a Palermo, sono al centro del nostro lavoro. L’attuale condizione di Maredolce, prezioso frammento di un mosaico perduto, silenzioso testimone di una cultura antichissima, attende di essere riconosciuta e collocata in un contesto più ampio che esprima tutta la sua forza, ritrovando il legarne tra ciò che si è salvato, quello che ancora riemergerà, e la vita non più indifferente di una comunità che si muove attorno a questo luogo.

Emerge, tra i soggetti oggi impegnati per Maredolce – La Favara, il gruppo di lavoro della Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Palermo, sotto la guida di Maria Elena Volpes, al quale il Comitato scientifico della Fondazione si rivolge con un sentimento di profonda riconoscenza per il valore della sua esperienza e per l’impegno costante, e decide di affidare al suo coordinatore, Lina Bellanca, il sigillo di Carlo Scarpa, come segno di vicinanza e sostegno a tutte quelle figure che, in campi diversi, testimoniano con il proprio lavoro, in un contesto urbano e sociale non facile, l’importanza di un bene collettivo del quale appare necessario continuare a prendersi cura e difendere la ricchezza di significati e diversità che esso continua a trasmettere.