Luci in periferia

Il progetto “Luci in periferia” organizzato dall’Associazione Castello e Parco di Maredolce APS in occasione delle feste natalizie 2020, rientra tra le manifestazioni culturali promosse dall’Assessorato alle CulturE del Comune di Palermo, che vede coinvolti i territori della città dal centro alle periferie, rientrante altresì negli eventi speciali di Palermo CulturE 2020.        L’Associazione da anni è promotrice di attività di valorizzazione dei beni culturali e di riscatto sociale nel quartiere di Brancaccio ed attraverso il progetto “Luci in periferia” vuole contribuire alla partecipazione attiva dei cittadini, indispensabile all’affermazione dell’identità culturale locale. E’ pacifico ritenere che le tradizioni popolari, espressioni di una identità territoriale, siano da considerare un patrimonio che nel corso degli anni ha subito diverse contaminazioni e trasformazioni. Ad esempio, l’identità siciliana è fortemente legata alla sua storia ovvero ad un patrimonio culturale materiale ed immateriale che possiede un’identità culturale vasta, trasversale, variegata. Che sia, quindi, l’avvio di un percorso che possa esaltare i valori positivi di una Terra e di un popolo erede di millenarie ed esaltanti vicende storiche, soprattutto nelle realtà periferiche di ogni città metropolitana, come il rione di Brancaccio. A tal proposito, nel corso degli anni, tale ambiente urbano ha subito notevoli trasformazioni dal punto di vista abitativo e sociale e in alcuni casi irrimediabilmente, anche i costumi e i modi di vita di un tempo che facevano di Palermo una città del Sud Italia unica e riconoscibile. Tra le principali vittime di tale trasformazione vi sono i giochi di strada, la cui scomparsa è sotto gli occhi di tutti e la memoria storica culturale di tali luoghi. Questo progetto tra le sue varie attività vuole porre l’attenzione su alcune dinamiche connaturate a tali modalità di rievocazione storica e di divertimento, oggi quasi del tutte scomparse. Rievocando un momento storico del proprio passato (reale o immaginato) i cittadini e tutta la comunità si riappropriano degli spazi urbani, costruendo relazioni e legami sociali. Tali rievocazioni storiche possono avere carattere culturale o ludico. A tal proposito, sono stati creati due eventi, uno dedicato alla rivisitazione di alcuni giochi di strada e l’altro alla valorizzazione delle bellezze dei siti culturali locali. Le finalità dell’iniziativa “ Luci in periferia” sono molteplici e attengono alla sfera sociale, culturale ed affettiva, come: avviare una riflessione su come siano cambiati i modelli di vita e gli assetti urbanistici della nostra città, che, tuttavia, rimane una delle più belle e ricche del mediterraneo; interrogarsi quanto la mancata pratica di tali giochi abbia arrecato nocumento sia alla creatività che alla motricità e manualità dei bambini e dei ragazzi ai quali tali giochi erano rivolti; far conoscere e rivivere, almeno per un giorno, i giochi di una volta convinti che ciò possa rappresentare un’occasione unica per favorire il riavvicinamento tra generazioni che, oggi, appaiono parecchio distanti sia per interessi che per cultura; far rivivere il proprio passato attraverso la rivisitazione storica di un territorio e l’organizzazione di circuiti ed itinerari che colleghino elementi ed attrattive di interesse culturale, paesaggistico e naturalistico, capaci di generare un elevato potenziale turistico; valorizzare il paesaggio e il patrimonio storico-culturale, perseguendo strategie di sviluppo turistico sostenibile attraverso la riscoperta della cultura materiale e delle tradizioni locali e la loro promozione in circuiti più vasti, anche attraverso azioni di promozione e sensibilizzazione; salvaguardare le proprie origini ovvero la propria identità culturale e linguistica attraverso le attività preposte nel presente progetto necessarie a recuperare, rafforzare e tutelare una preziosa memoria storica che rappresenti  oggi più che mai il collegamento tra ciò che è stato, ciò che è e ciò che sarà.

Evento: “Tra canti e iochi”

Il presente evento si svolgerà con la rappresentazione di alcuni dei giochi tradizionali popolari siciliani rivolti principalmente ai bambini e alle loro famiglie, con la partecipazione attiva degli adulti e l’ausilio dei volontari dell’Associazione Castello e Parco di Maredolce APS.  

Alcuni dei giochi che verranno rappresentati sono, ad esempio,

A Strummula”

Era uno dei giochi un tempo più diffusi. La strummula è l’emblema dei giochi di strada. Il principio fisico è quello del giroscopio.

Nel lanciarla bisognava essere molto rapidi; la si lanciava in avanti e immediatamente si tirava indietro il laccio. Essa si metteva in posizione eretta e cominciava a girare vertiginosamente. Maggiore era la velocità di rotazione impressa, maggiore era la durata della stessa.

La Mazza

Altro gioco straordinario! Il baseball dei poveri!

Diffuso in tutta Italia, sotto vari nomi.

È la dimostrazione del principio di conservazione della quantità di moto.

Il mazzino (la lippa), colpito per terra dalla mazza, saltava in aria sotto la spinta della reazione vincolare e grazie alla conservazione della quantità di moto. Quindi veniva ancora raggiunto dalla stessa mazza che lo spingeva in aria il più lontano possibile. Se veniva raccolto al volo dall’avversario, si invertivano i ruoli, altrimenti il detentore della mazza aggiungeva uno o altri colpi. Alla fine si misurava la distanza percorsa, usando come unità di misura la lunghezza della mazza stessa. Successivamente si invertivano i ruoli e si confrontavano i punti raccolti durante la partita. Chi alla fine ne aveva di più vinceva la gara.

L’Aquilone

Questo era uno dei giochi preferiti dai bambini.

Occasionalmente lo è tuttora, ma lo si compra già bello e fatto. Ha bisogno di spazio, e per tale ragione tale passatempo viene sempre meno praticato dai ragazzini. È un oggetto che per volare sfrutta l’attrito del mezzo (attrito viscoso) e la portanza generata dal vento. Il vento può anche essere prodotto dalla camminata all’indietro di chi lo tiene, secondo il principio dei moti relativi. Oggi si comprano ai giardini, ma una volta era in uso costruirli. Bastava della carta velina, delle canne da raccogliere nei campi, colla (o farina con un po’ d’acqua), filo, forbici e un po’ di fantasia. Per farlo volare, il vento. Anche poco.

 

Evento: “La bellezza dei luoghi”

Questo evento vedrà alternarsi varie rappresentazioni teatrali folkloristiche e popolari nonché con lo svolgimento di un corteo storico, volti a valorizzare la bellezza dei luoghi e la memoria storica delle proprie origini e tradizioni. 

L’assistere ad una rievocazione storica è infatti visto come un approfondimento ed arricchimento culturale, al pari della visita ad un museo, che permette di riscoprire l’autenticità e le tradizioni di una popolazione. Ed è proprio sulla ricerca delle caratteristiche autentiche e dell’unicità che le rievocazioni storiche vengono collocate idealmente in quello che si definisce “turismo della memoria”.